Oggi la notizia dall’Egitto è una: la corte amministrativa del Cairo ha ordinato la cancellazione delle elezioni, causa legge elettorale.
A parte questo, la notizia ancora più interessante, quindi meno coperta, è che i Fratelli Musulmani hanno perso terreno nelle elezioni universitarie…palcoscenico nel quale sono solitamente andati alla grande. L’Egitto del futuro passa da qui….ma ne riparleremo.
La settimana dell’Egitto a Roma che stiamo seguendo passo dopo passo, si conclude spostandosi sulla Siria, visto che sabato alle 1830, il Teatro Valle ospita uno spettacolo che ha al centro questo paese.
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“I guardiani delle immagini” è non solo il titolo dello spettacolo, ma anche il verso di una poesia del poeta siriano Golan Haji.
Quello di sabato non è uno spettacolo teatrale: sono scene, frammenti, testimonianze di vita reale della Siria contemporanea che parlano di dolore, di morte, di distruzione, ma anche di vita e di amore per la vita.
Si tratta di un laboratorio inaugurato dal Teatro Valle Occupato di Roma che nel corso di oltre un mese è stato frequentato da studenti, ricercatori, musicisti, traduttori, scenografi, attori. Arabi e italiani.
È un tentativo di raccontare la Siria e la resistenza di un popolo attraverso le immagini, i suoni, le parole, le piccole e grandi azioni con cui in Siria si prova ancora a contrastare la violenza e la distruzione.
Sotto la supervisione artistica di Veronica Cruciani e a cura di Donatella Della Ratta ( che sul teatro Valle Occupato ha anche scritto questo articolo su Al-Jazeera) e Yasmine Fedda, si è provato a evocare e contestualizzare questo fermento, a riproporre le storie di speranza che ogni giorno emergono nella Siria in rivolta. Perché se sono solo gli episodi di violenza e di morte che finiscono sui giornali, la società civile siriana non ha mai smesso di essere attiva e creativa nel silenzio dei media e dei politici.
È un tentativo di raccontare il presente, aperto e ancora in via di definizione.
È un omaggio alla Siria e alla dignità del suo popolo.
Noi ci saremo… numerosi.