Alla fine il Parlamento ha assecondato la volontà del presidente Al-Sisi. A nulla sono servite non solo le manifestazioni di protesta, ma anche i verdetti dei diversi tribunali che avevano ribadito la sovranità egiziana sulle isole di Tiran e Sanafir.
Dal fine settimana scorsa, queste isole del Mare Rosso sono ufficialmente saudite, grazie gli accordi sui nuovi confini marittimi promulgati da Al-Sisi. La cessione, dicono dal Cairo, avverrà però senza alcuna cerimonia ufficiale per non scaldare ulteriormente gli animi.
Come ricorda Nena News, la proprietà di Tiran e Sanafir, per più di 30 anni sotto il controllo egiziano, è stata a lungo dibattuta nel corso degli anni dal Cairo e Riyadh che ne hanno rivendicato rispettivamente l’appartenenza. Alla base dell’accesa disputa diplomatica vi è l’importanza strategica che le due isole hanno poiché si trovano tra la città giordana di Aqaba e quella israeliana di Eilat. Una rilevanza geopolitica, del resto, che non è sfuggita alla stessa Tel Aviv che le aveva occupate nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni salvo poi restituirle nel 1982 agli egiziani in seguito agli accordi di pace di Camp David.
La loro recente cessione ai “fratelli” sauditi – stabilita l’anno scorso durante una visita al Cairo di re Salman – aveva generato accese proteste da parte di numerosi egiziani che avevano accusato il governo di averle “vendute” in cambio di aiuti economici. Un sostegno finanziario di cui il governo egiziano ha sempre più bisogno per sopravvivere (vista la situazione economica in cui versa), ma che ha un prezzo esoso: Riyadh ha comprato la fedeltà egiziana in politica interna (nella repressione dei Fratelli Musulmani) e in quella estera con prestiti, finanziamenti, donazioni e accordi sull’export di greggio.
Per molti cittadini egiziani, soprattutto in un’epoca di marcato nazionalismo, e di revival nasseriana, questa cessione ai sauditi non s’ha da fare. A rappresentare queste istanze è stato soprattutto Khaled Ali che dopo aver vinto la sua causa portata avanti difronte alla Corte Amministrativa ( che lo scorso aprile aveva ribadito la sovranità egiziana sulle isole) è finito per qualche giorno in carcere. Ricordate?
Sulla cessione di queste isole si è aperto un vero e proprio caso politico, con successiva mobilitazione sociale ( espresse nei modi in cui questa si può esprimere in un regime autoritario come quello egiziano) che merita di essere seguito per capire che cosa bolle in pentola ( e nelle pance) dell’Egitto di oggi. Lo racconta benissimo Ahdaf Soueif, zia del celebre attivista Alaa Abdel Fattah, che ne ha scritto sul New York Times.
Si tratta di una lettura altamente consigliata.