Il nostro caro amico, lo scrittore egiziano Ahmed Naji è stato condannato a due anni di prigione dal Tribunale penale di Bulaq, che lo ha trovato colpevole di “offesa alla morale pubblica” a causa del contenuto di un capitolo del suo ultimo libro, Istikhdam al-Hayat (L’uso della vita).
Il capitolo incriminato era stato pubblicato lo scorso anno come estratto su un numero della rinomata rivista letteraria Akhbar al-Adab, il cui editore, Tarek al-Taher, ieri è stato condannato a una multa di 10mila lire egiziane.
Era stato un certo Hani Saleh Tawfiq, un uomo di 65 anni, ad accusare nell’agosto del 2014 l’autore e il suo editore di aver pubblicato quello che a suo dire era un articolo di natura “sessuale” che danneggiava non solo la sua salute e la sua morale, ma quelle di tutto l’Egitto.
Naji e al-Taher erano quindi già andati a processo ed erano stati prosciolti lo scorso gennaio, con la motivazione che il Codice penale egiziano era “troppo rigido per poter essere applicato a questioni che riguardavano la libertà di espressione personale”, ma l’accusa ha poi fatto appello.
Per approfondire, su editoriaraba trovate il post completo e anche il link alla traduzione in italiano del capitolo sotto accusa.